Le Borse europee hanno registrato un forte calo nei titoli siderurgici a seguito dell’annuncio di nuovi dazi del 25% su acciaio e alluminio da parte dell’ex presidente Donald Trump, in vigore dal 10 febbraio. La società più colpita è ArcelorMittal, che ad Amsterdam ha perso oltre 2,5%, mentre anche Aperam, Voestalpine, Salzgitter e Thyssenkrupp hanno registrato ribassi.
L’effetto dei dazi si è fatto sentire anche in Asia: a Seul, Posco Holding ha chiuso a -1,4% e Hyundai Steel a -0,9%, mentre a Tokyo, Nippon Steel ha perso lo 0,5%. Complessivamente, i gruppi siderurgici europei rappresentano circa il 15% delle importazioni di acciaio negli Stati Uniti, con ArcelorMittal particolarmente esposta, generando il 13% del suo fatturato nel mercato statunitense. L’azienda ha stimato un impatto di circa 100 milioni di dollari a trimestre.
Nel 2023, gli Stati Uniti hanno importato 82,1 miliardi di dollari di acciaio e ferro e 27,4 miliardi di dollari di alluminio, principalmente da Canada, Messico e Cina, ma anche da Corea del Sud, Brasile, Germania, Taiwan, India, Giappone e Italia.
Titoli americani in forte rialzo
Mentre in Europa e Asia il settore accusa il colpo, le aziende americane beneficiano della misura protezionistica. Nel pre-market di Wall Street, US Steel Corporation ha registrato un aumento del 7%, seguita da Cleveland-Cliffs (+8%), Nucor Corporation (+8%) e Steel Dynamics (+5%).
I dazi, già introdotti da Trump nella sua prima presidenza con alcune esenzioni per Canada e Messico, trovano il sostegno di sindacati e produttori siderurgici americani, ma secondo gli economisti potrebbero aumentare i costi delle materie prime per diverse industrie manifatturiere statunitensi.